Il Progetto di ricerca “Artefatti della storia nei processi di internazionalizzazione di Palermo”, realizzato col sostegno della “Fondazione Sicilia”, approfondisce il ruolo del patrimonio pubblico e privato d’interesse storico nel processo di innovazione urbana e di cosmopolitizzazione della città di Palermo.
Nel volume dal titolo Urban Cosmographies. Indagine sul cambiamento urbano a Palermo, pubblicato alla fine del 2009, abbiamo presentato i risultati della ricerca “Palermo Cosmopolita. Indagine sul futuro della città”, condotta con il sostegno della allora Fondazione Banco di Sicilia dal 2007 al 2009.
L’indagine ha analizzato i cambiamenti recenti nel tessuto urbano di Palermo concentrandosi sullo studio di spazi urbani e artefatti architettonici nella cui biografia è possibile individuare una particolare connessione tra elementi di identità locale e flussi internazionali di idee, persone, capitali.
La ricerca, concentrata sul perimetro del centro storico di Palermo, ha permesso di sottolineare quale sia il ruolo strategico, per lo sviluppo della città, del patrimonio d’interesse storico e sollecitato un ulteriore approfondimento di questo tema e una estensione dei confini dell’analisi all’intero territorio cittadino. La seconda fase della ricerca, che ha preso le mosse nel maggio del 2010 grazie al rinnovato sostegno della Fondazione Sicilia, approfondisce il ruolo del patrimonio pubblico e privato d’interesse storico nel processo di innovazione urbana e di cosmopolitizzazione della città di Palermo.
Le ipotesi da cui siamo partiti sono le seguenti:
-Nei processi di cambiamento delle città europee il patrimonio storico costituisce un importante capitale da investire nelle strategie di
trasformazione e di sviluppo;
-le dinamiche del cambiamento e dello sviluppo sono sempre più legate alle reti e ai flussi globali di capitali, persone, conoscenze e competenze.
-le città europee cosmopolite intercettano flussi di investimenti e traiettorie di sviluppo le cui origini sono sempre più diversificate e sempre più spesso questi flussi si catalizzano attorno al patrimonio artistico e monumentale sedimentato nel corso della loro storia.
-il regime urbano cosmopolita si manifesta in forme di governo locale in grado di salvaguardare questo patrimonio e, al contempo, di renderlo dinamico attraverso usi innovativi.
A queste ipotesi va aggiunto un ulteriore elemento che ha assunto un particolare valore nella declinazione della seconda fase della ricerca. Oltre a rappresentare un elemento di riappropriazione dell’identità urbana tradizionale in chiave innovativa, a generare (o a favorire l’importazione di) nuove pratiche d’uso della città e ad accrescere per quantità e qualità il valore dell’infrastruttura culturale di Palermo attraverso l’apertura di nuovi spazi o il recupero di strutture esistenti per la produzione e fruizione culturale, il processo di riqualificazione che abbiamo preso in esame pone al centro dell’attenzione (scientifica, politica sociale e, last but not least,
economica) il fatto che gli artefatti di pregio che testimoniano la storia di Palermo e che ne costellano l’intero territorio urbano dalle ville settecentesche della Piana dei Colli al Castello di Maredolce, costituiscono probabilmente la principale risorsa di capitale da investire nella competizione internazionale fra ambiti urbani e dunque per contribuire a una internazionalizzazione (plausibile e sostenibile) del suo tessuto economico nel medio e lungo periodo.
Il rapporto di ricerca è scaricabile nella sezione pubblicazioni.